Lavoro e sfruttamento

Lavoro e sfruttamento: cassieri, baristi e banconisti a stipendi indegni

Chi non vorrebbe lavorare full time per 400 euro al mese? Nessuno, suppongo, solo una persona disperata potrebbe accettare di svendere così la propria professionalità. E purtroppo, a giudicare dalla quantità di annunci indegni che si trovano sul Web, molte persone – causa scarsità di offerte lavorative consone e necessità di provare a mettere insieme il pranzo con la cena – sembrano essere propense ad accettare questi impieghi. Nei giorni scorsi ho raccontato dei mirabolanti annunci pubblicati per ricercare una barista a due euro all’ora e per un banconista a 1,5 euro all’ora (senza giorno di riposo, non sia mai che abbia tempo di spendere il suo faraonico stipendio), oggi è la volta di altre quattro strepitose offerte di lavoro da sfruttamento!

“Cerco barista esperto. Il lavoro si svolge a turni: Mattina 6.30 – 15.30; Sera 15.30 – 00.30. Con due giorni liberi a settimana (infrasettimanali)”, si legge nell’annuncio pubblicato su Subito.it. Quanto vorranno retribuirlo questo barista esperto per nove ore di lavoro al giorno cinque giorni a settimana? Tenetevi forte: ben 400 euro al mese! Però ha ben due giorni di riposo, oh! (Santa pazienza, ndr)

Rimaniamo sempre nel casertano, ma da Cesa passiamo a Orta di Atella. “Salve, ricerchiamo una figura femminile da inserire come cassiera, disponibile a lavorare su turni che cambiano ogni settimana. 6 giorni su 7; 8 ore al giorno. Orari 6.00/14.00; 14.00/22.00; 22.00/6.00”, recita l’annuncio pubblicato su Subito.it. Compenso mensile? Ben 600 euro al mese, per un lavoro da 48 ore settimanali che comprendono anche delle notti. Non è un’offerta allettante?

A Torre Annunziata cercano invece una commessa che lavori in tabaccheria. La ragazza deve avere “un minimo di esperienza nel commercio (che sappia dare il resto e controllo banconote)” ed essere “solare e cortese con i clienti, con Voglia di lavorare e ottimo spirito di gruppo. Sveglia, con un minimo di conoscenza di world”. Gli orari? “Dal lunedì al sabato dalle 08.00 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20.30. La domenica dalle 9.30 alle 13.30. Domenica alternate con un giorno completo libero in settimana”. Il compenso? 600 euro al mese. Grasso che cola!

A Capodrise, invece, cercano una “banconista/barista” che lavori 9 ore al giorno – dalle 6 alle 15 oppure dalle 15.00 a chiusura – con un giorno di riposo a settimana. Lo stipendio? Nell’annuncio non è specificato, ma in privato il titolare assicura che si inizia con 700 euro base “ma se meriti anche qualcosa in più”. Ah, bontà sua!

 

 

Charlotte Matteini

Mi chiamo Charlotte Matteini, sono nata il 30 dicembre del 1987 e tra pochi mesi compirò *enta anni. Sono laureata in una materia piuttosto bistrattata: comunicazione politica. Ho un passato da consulente, professione mollata per seguire la mia vera passione: il giornalismo. Sono ufficialmente giornalista dal 2016, ufficiosamente dal 2011, e mi occupo di politica interna e polemiche assortite.

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1 commento

  1. Angelo dice:

    Bisogna distinguere tra forma regolare o irregolare del contratto, che dagli annunci non si può riscontrare. Mi spiego. Se il lavoro è in tirocinio, la forma contrattuale è corretta ed il periodo di cui si può essere in tirocinio è breve (compenso e durata dipendono da norme regionali). Spesso invece vengono offerti finti contratti part time, per poi lavorare full time. Ci sono ancora differenze tra datori di lavoro che integrano questa miseria fuori busta, quindi in nero, e quelli per cui questa miseria sarebbe una giusta retribuzione.

    Bisogna ricordare che rivendicare la giusta retribuzione è un diritto soggettivo, quindi deve essere il lavoratore in prima persona ad agire per chiedere il dovuto, ovvero l’applicazione dei minimi contrattuali del CCNL firmati dai sindacati. Purtroppo non è facile provare in giudizio le differenze di orario, perché bisogna dimostrare con testimoni la continuità della prestazione, dalle.. alle.. di ogni giorno.

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