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Il governo vuole l’obbligo vaccinale solo per il morbillo. Ma il vaccino singolo per il morbillo non esiste

Ci risiamo. Lega e Movimento 5 Stelle tornano a parlare dell’abrogazione dell’obbligo vaccinale istituito dalla Legge Lorenzin. In questi giorni, il Parlamento sta lavorando al cosiddetto Ddl Vaccini, il provvedimento che andrebbe a sostituire la legge scritta dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La maggioranza di governo, attraverso il presidente e il vicepresidente della Commissione Sanità in Senato – Sileri del Movimento 5 Stelle e Cantù della Lega -, ha proposto un emendamento che prevede che “la presentazione della documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni non costituirà più requisito di accesso, né potrà determinare la decadenza dall’iscrizione o dalla partecipazione agli esami”.

Quest’emendamento è stato criticato sia dalle opposizioni che da alcuni parlamentari pentastellati – in particolare dagli onorevoli M5S Elena Fattori e Giorgio Trizzino – che si sono scagliati contro la mossa della maggioranza di governo dichiarando pubblicamente di non essere affatto favorevoli a un depotenziamento dell’attuale legislazione sui vaccini. Non sembra però essere dello stesso parere il ministro della Salute Giulia Grillo, che nella giornata di oggi ha dichiarato: “I vaccini per noi sono un presidio di prevenzione primaria. Ma vogliamo superare il decreto Lorenzin perché noi crediamo molto di più nella modalità della raccomandazione. Pensiamo, infatti, che l’obbligo sia necessario in casi di emergenza sanitaria o in importanti cali della copertura vaccinale. Alla Camera c’è una proposta di legge in linea con quanto abbiamo detto in campagna elettorale, sia noi che la Lega, che tenderà a superare il decreto Lorenzin con l’obiettivo di avere il 95% delle coperture vaccinali. Dall’altra parte poi sto lavorando, come Governo, per l’eradicazione del morbillo”.

“Mi sembrano parole un po’ esagerate. Inutile fare questo terrorismo”, ha poi sottolineato il ministro Grillo replicando alle affermazioni del virologo Roberto Burioni, che pochi giorni fa ha definito una “catastrofe” l’eventuale approvazione dell’emendamento Lega-M5S. Il ministro Grillo ha poi aggiunto: “Stiamo lavorando ad una eventuale modifica dell’emendamento al Ddl vaccini, mantenendo l’obbligatorietà della certificazione vaccinale per la frequenza scolastica solo per il morbillo: il punto d’incontro, cioè, è che per il morbillo potrebbe essere necessario lasciare l’obbligo di vaccinazione e certificazione”. Peccato che, come ha ricordato lo stesso Burioni, il vaccino singolo per il morbillo non esista, esiste invece il Trivalente, che copre anche da parotite e rosolia, e il Trivalente è proprio uno dei vaccini più avversati dai no vax, che sono convinti – a causa di vecchie ricerche manipolate dall’ex medico, radiato, Andrew Wakefield – che provochi l’autismo.

Dello stesso avviso di Grillo è il collega dell’Istruzione, il leghista Marco Bussetti: “Ho parlato questa mattina con il ministro Grillo e stiamo valutando tutti gli aspetti relativi a revisionare un attimo le norme che regolano l’accesso negli edifici scolastici. La nostra posizione qual e’? Permettere a tutti i bambini di andare a scuola”. Insomma, il governo mira a superare il decreto Lorenzin e ad abrogare l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 per cercare di arginare il dilagante fenomeno dell’antivaccinismo, che stava provocando il drastico calo delle coperture vaccinali in svariate zone d’Italia come, ad esempio, l’Emilia-Romagna, ma si aspettano di mantenere il 95% di immunità di gregge faticosamente raggiunto in questi due anni attraverso il principio della raccomandazione.

Non che la raccomandazione non sia efficace e non funzioni, come spesso rilevano in molti ci sono Paesi in Europa che non hanno alcun obbligo vaccinale e non presentano problemi di copertura di sorta. C’è però un però: la coscienza civica – e il livello di conoscenza scientifica diffusa anche mediante capillari campagne di informazione – è decisamente maggiore e l’assenza dell’obbligo di legge non è dovuto a una sorta di tentativo di recuperare consenso elettorale nelle frange di popolazione più restie a vaccinare i propri figli, come invece avviene in Italia.

Charlotte Matteini

Mi chiamo Charlotte Matteini, sono nata il 30 dicembre del 1987 e tra pochi mesi compirò *enta anni. Sono laureata in una materia piuttosto bistrattata: comunicazione politica. Ho un passato da consulente, professione mollata per seguire la mia vera passione: il giornalismo. Sono ufficialmente giornalista dal 2016, ufficiosamente dal 2011, e mi occupo di politica interna e polemiche assortite.

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