Dopo giorni di polemiche e accuse incrociate, il ministro dell’Interno Matteo Salvini alla fine ha deciso di conferire la cittadinanza italiana a Rami, il 12enne che la scorsa settimana ha salvato, insieme ad altri tre coetanei, i compagni di classe dalle grinfie del dirottatore Ousseynou Sy contribuendo a far fallire il tentativo di attentato che l’autista dello scuolabus pare avesse in mente di portare a termine all’aeroporto di Linate.
Fin qui, non fosse per le incessanti polemiche che l’eroico gesto è riuscito comunque, incomprensibilmente, a scaturire, tutto bene. Ma, come al solito, c’è un ma: a una settimana dal fallito attentato di San Donato Milanese, Rami, insieme agli altri tre compagni di scuola, è stato ricevuto al Viminale dal ministro dell’Interno per un incontro ufficiale, celebrato pubblicamente da Matteo Salvini con una serie di fotografie pubblicate sulla sua pagina Facebook. Il problema? I commenti contro Rami comparsi sotto l’immagine che lo ritrae con il ministro dell’Interno.
Qualche esempio? “Sto ragazzino ha un non so che di inquietante 🤔🤔”, scrive Giuseppe. “Dallo sguardo di questo ragazzino si può capire tutto, fa paura, ha voluto la cittadinanza ma non penserà e non si comporterà mai da italiano, tutti gli stranieri rimarranno fedeli alla loro cultura e alle loro tradizioni non si integreranno mai”, commenta invece Loredana. “Ramy ce ne farà vedere delle belle!!! Questi sono tutti uguali non li cambi!!!”, sostiene Francesca. “Questo ragazzo non piace affatto ha qualcosa che mi spaventa, attenzione”, avverte invece Valeria. E così via, decine e decine di commenti contenenti insulti e improperi contro un ragazzino di soli dodici anni considerato dai salviniani una sorta di “bomba a orologeria” a causa delle sue origini egiziane. Sono tempi bui, a quanto pare.